Come evitare il carrello abbandonato: 5 consigli per aumentare le vendite del tuo ecommerce

Come evitare il carrello abbandonato: 5 consigli per aumentare le vendite del tuo ecommerce
Foto di Karsten Winegeart su Unsplash

Cosa è un “carrello abbandonato”? Accade quando l’utente di un ecommerce anziché portare a termine un acquisto, lascia il sito. In questo articolo scoprirai quali sono i motivi per cui i carrelli vengono abbandonati, ma soprattutto come fare ad evitarlo per aumentare le vendite del tuo ecommmerce ottimizzando il processo d’acquisto

È un po’ il cruccio di qualunque piccola impresa che abbia un ecommerce per la vendita online dei propri prodotti: come mai tutte queste persone abbandonano il mio carrello?

Se lo sono chiesti anche i ricercatori del Baymard Institute della Copenhagen Business School, che di recente si sono imbarcati in una ricerca i cui risultati sono stati stupefacenti. Consolati, perché in tutto il mondo il 68,8 % dei carrelli vengono abbandonati. In pratica su 10 utenti che arrivano alla cassa, a uno suona il campanello, a uno impazzisce la maionese, a un altro passa il capufficio alle spalle ed è costretto a chiudere il browser, ad altri quattro chissà cos’altro capita, fatto sta che solo 3 di loro mettono mano al portafoglio.

Possiamo fare qualcosa per far sì che tutti gli utenti rimangano concentrati sul nostro sito senza perderli come la dignità di fronte al buffet?

Certo che possiamo. Basta rendere il processo d’acquisto più rapido, più semplice, più trasparente possibile. Dal “Metti nel carello” al “Grazie per l’acquisto” deve filare tutto liscio come l’olio.

La parte più corposa di questa regola è la velocità. I passaggi per acquistare devono essere il numero più basso possibile, il tempo di caricamento delle pagine deve essere basso e l’utente deve essere in grado di terminare l’operazione in pochi minuti. Lo so cosa stai pensando: in questo modo riduciamo la dissonanza post acquisto e il pollo cade subito nella trappola senza dagli il tempo di pensare troppo! E invece no.

Il cliente non è un pollo da spennare, ma una persona che ha diritto ad essere servita in un tempo ragionevole. La velocità di servizio è da sempre un punto a favore del commerciante, a maggior ragione sul web, un luogo pieno di stimoli e di input che è il “regno” della velocità.

Quindi, come far correre più veloce il tuo carrello? Ti darò 5 consigli (e un “consiglio bonus”) per ottimizzare il processo d’acquisto, ridurre l’abbandono del carrello e, di conseguenza, aumentare le vendite del tuo ecommerce.

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Per aprire un ecommerce ci vuole la partita IVA?

Per aprire un ecommerce ci vuole la partita IVA?

Si può aprire un ecommerce senza la partita IVA?

(SPOILER)

A dispetto di quello che dicono molti… no! Per fare commercio in Italia non si può prescindere dalla partita IVA e da una serie di altri adempimenti. Scopri quali sono (e rivolgiti al tuo commercialista per farti aiutare prima di iniziare il tuo business online).

Era una giornata tranquilla e stavo placidamente illudendomi di coccolare il gatto. In realtà il gatto non era poi tanto d’accordo e mi stava affondando i denti nella mano e scarnificando il palmo con le unghie, ma questa è un’altra storia.
Dicevo, era una giornata tranquilla e mi godevo la pace (armata) familiare, quando mi sorprende una mail di un certo guru del digital marketing di cui non faccio nome:

Apri il tuo ecommerce senza partita IVA!!!!!1!1!!!

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Unicità e umanità per aprire un ecommerce e “sconfiggere” i giganti

Unicità e umanità per aprire un ecommerce e “sconfiggere” i giganti

Stai per aprire un ecommerce? Oppure l’hai già aperto ma gli affari non decollano? Temi la concorrenza dei “giganti” dell’ecommerce come Amazon? Guarda bene: ci sono delle caratteristiche nei tuo prodotto con le quali puoi battere ogni competitor.

“Pensavo di cominciare questa attività sul web, si tratta di un ecommerce, ecco il progetto. Che ne pensi?”

“Sei seduta? No? Allora siediti.
Dobbiamo ricominciare tutto da capo”.

Ecco per sommi capi il riassunto della prima consulenza con una cliente che si è tenuta la scorsa settimana. L’idea era buona, ben strutturata, con un progetto affascinante, sarebbe stato perfetto… se si fosse trattato di un negozietto di provincia negli anni 80. Ma si trattava di un ecommerce.

Aprire un ecommerce oggi è come avventurarsi nella giungla. Aprire un ecommerce senza un buon posizionamento è come attraversare la giungla con un taglierino spuntato al posto del machete. Ma cos’è questo famigerato posizionamento? Per comprenderlo meglio, ti consiglio questo articolo/metafora: te lo spiego con un esempio concreto, così è comprensibile al 100%.

Ma in concreto, come fa un’azienda oggi a creare un’attività sul web riuscendo a competere con i “grandi”? Come si fa ad aprire un negozio online quando c’è già Amazon che vende tutto, dalle ciabatte a forma di aragosta alle Sfere del Drago (con buona pace di Goku e Bulma)? Bisogna essere diversi dalla concorrenza, dotati di un prodotto originale, UNICI! L’unico modo per sconfiggere i grandi marketplace è, semplicemente, offrire qualcosa che loro non hanno.

Ecco allora 3 consigli consiglio per distinguersi dalla concorrenza e vincere nella tua attività online.

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Video-tutorial: Crea una mini-membership impostando una password ai tuoi articoli WordPress

Video-tutorial: Crea una mini-membership impostando una password ai tuoi articoli WordPress

Nei miei articoli parlo spesso di membership, cioè di come creare un sito che rilasci dei contenuti riservati solo a chi ha pagato un’iscrizione o un abbonamento. Oggi voglio mostrarti un trucchetto per trasformare direttamente il tuo sito in una mini-membership semplicemente utilizzando una funzione nativa di WordPress

Se segui il mio blog, sai che spesso nei miei tutorial parlo di membership, cioè di come creare un sito attraverso il quale puoi rilasciare dei contenuti solo agli utenti che hanno pagato l’accesso.

aMember Pro software Membership
Ci sono molti servizi online e CMS che permettono di creare un sito di questo tipo; tra tutti consiglio di solito Amember per la sua completezza e le sue numerose funzionalità.
Ma oggi voglio mostrarti un trucchetto per trasformare direttamente il tuo sito in WordPress in una mini-membership semplicemente impostando una password per alcuni dei tuoi articoli.

Ipotizziamo che nel tuo blog, tra tutti i tuoi articoli, tu voglia riservare alcuni di loro solo a chi ha pagato l’iscrizione. Ti basta creare una pagina di vendita con un semplice pulsante PayPal e impostare una password per gli articoli che vuoi nascondere: ora ti spiego come.

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Usare i contributi dello Stato per rilanciare l’impresa attraverso l’ecommerce: Intervista ad Angelo Calò

Usare i contributi dello Stato per rilanciare l’impresa attraverso l’ecommerce: Intervista ad Angelo Calò

Esistono tante vie per reperire fondi da destinare all’aumento dei tuoi guadagni attraverso l’ecommerce. In questa intervista ad Angelo Calò, Commercialista e Consulente aziendale esperto in Marketing e Comunicazione d’impresa, tutte le indicazioni per accedere ai contributi statali post-lockdown.

Nel periodo di rallentamento e incertezze successivo al lockdown, le piccole e medie imprese investono sul mercato digitale: come già evidenziato in un mio precedente articolo, secondo una ricerca ISTAT del dicembre 2019, le vendite online hanno avuto una crescita del 38%. E ti dirò di più: durante il lockdown i clienti del commercio elettronico sono triplicati e, secondo una ricerca Netcomm, cresceranno del 55% nel corso del 2020.

È chiaro quindi che la scelta di puntare sul digitale potrebbe rivelarsi quella vincente per risollevare un’economia provata da uno stop di più di 2 mesi. Ma come possiamo ricavare un piccolo risparmio per investire nel digital marketing e nella creazione di un brand su internet quando ci tocca fronteggiare mesi di perdite?

Ho voluto girare questa domanda ad Angelo Calò, Commercialista e Consulente aziendale esperto in Marketing e Comunicazione d’impresa e specializzato nell’aiutare imprese e liberi professionisti che versano in una situazione di difficoltà.

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