“Un buon marketer”, ha scritto Jonah Sachs “vede i consumatori come esseri umani completi, con tutte le sfaccettature proprie delle persone reali.”
Anno 1636, città di Edo, l’attuale Tokyo. Il giovane Mitsui Takatoshi, nasce in una famiglia un po’ fuori dagli schemi. Suo padre aveva abbandonato la katana, rinunciando così allo status di samurai e aveva aperto un negozio di sakè e miso… ma non è che avesse proprio il pallino per gli affari! L’anima del negozio era Shuho, la madre, un’abile mercante che si districava tra principi di economia innovativi per l’epoca. È da lei che Mitsui, pieno di speranze e progetti, eredita la capacità imprenditoriale quando comincia a lavorare nel negozio di tessuti di suo fratello.
Ma Mitsui non si vuole adattare alle logiche del mercato imposte dalla famiglia: la sua idea è che i prodotti devono soddisfare le esigenze del cliente. Era un visionario, folle ed affamato al punto giusto: cominciò a intervistare i suoi clienti e a disporre le merci nel negozio secondo i loro interessi e preferenze.
Mitsui non lo sapeva, ma aveva appena inventato il marketing. Prima che questa stessa tecnica venisse scoperta e utilizzata in Occidente passeranno circa 200 anni!
Come è andata per Mitsui? Beh, ti dico solo che il Mitsui group è una delle più grandi holding di tutto il Giappone e raggruppa imprese nei settori bancario, alimentare, chimico e ingegneristico. Tutto sommato niente male per un giovane di buone speranze del XVII secolo!
Al prossimo marketing flash!
Ciriciao gente!