Marketing Flash: Gli errori di Blockbuster

Nell’ultima puntata della mia rubrica Marketing Flash su Radio Scream Italia ho raccontato la storia di alcune scelte di marketing… non proprio vincenti. Ecco il racconto dell’ascesa e del declino di Blockbuster 🤓

È una serata piovosa, sei stanco e hai voglia di vedere un bel film. Cosa fai?

Naturalmente chiami un servizio di consegna pizza a domicilio e ti metti sul divano a spulciare tra le categorie di Netflix o Prime, finendo poi per vedere il solito film trash anni ’70, vero?

E invece se sei, ehm… diversamente giovane come me, di sicuro ti ricorderai di un rituale molto diverso: il giro da Blockbuster!

Oggi sarò la tua guida in questo marketing flash, tra scaffali di videocassette e scelte di marketing non proprio azzeccatissime.

Ebbene sì, il Netflix della nostra generazione era un luogo fisico, in cui sceglievamo il film che ci avrebbe tenuto compagnia nella nostra serata di chill. Il grande colosso del noleggio videocassette Blockbuster era questo e molto di più. Non solo film “blockbuster” per l’appunto, ma un grandissimo assortimento di vecchi classici e film meno conosciuti, e poi gadget, snack ed una grandissima attenzione al cliente.

La storia di questo successo planetario nacque da… un fallimento. David Cook è un imprenditore texano proprietario della Cook Data Services, che fornisce software alle principali aziende del settore energetico. Ma agli inizi degli anni ’80 il settore energetico non è che se la passi molto bene: la crisi petrolifera sta facendo sentire i suoi effetti e ben presto la Cook Data Services chiude i battenti e David è senza lavoro. E allora, spinto dalla passione per il cinema della moglie, si decide ad investire nel settore del videonoleggio, cercando senza successo di rilevare un franchising di videoteche. La Signora Cook dovette insistere molto, visto che David decise di creare una videoteca tutta sua: il Blockbuster di Dallas.

È il 19 ottobre 1985 e l’intera popolazione di Dallas sembra essersi riversata allo store: “Eravamo così assaliti dai clienti che abbiamo dovuto chiudere la porta per evitare che venissero altre persone”, dichiarò Cook.

Fu solo l’inizio della Blockbuster-mania: ben presto nuovi store spuntarono come funghi in tutti gli Stati Uniti e in tutto il mondo. Cook finì per vendere la sua società per una cifra esorbitante garantendosi una buona uscita milionaria e nel 1989 l’azienda vide quadruplicare i propri profitti: si stima che per un periodo aprisse una nuova filiale ogni 24 ore.

Ma qual è il segreto del successo di Blockbuster? Innanzitutto, la disposizione delle cassette: i film diventano protagonisti, non sono chiusi in un archivio, sono ben ordinati e catalogati su ampie scaffalature. E soprattutto sono TANTI. Io me la ricordo la videoteca del quartiere: era piccola e, senza falsa modestia, la mia cineteca personale era assai più fornita.

Ma quello che fa la differenza è proprio il marketing: prima di aprire una nuova filiale si fanno ricerche di mercato e sondaggi, in modo da scoprire quali sono gli interessi e le abitudini degli abitanti di quella città e rifornire il catalogo di titoli che potrebbero interessare a quel tipo di consumatori. Ad esempio, se in quella città ci sono molti bambini, perché non riempire gli scaffali con una valanga di cartoni animati?

Ma la rotta di questa enorme nave efficiente e veloce era destinata ad interrompersi bruscamente: nel 2000 negli uffici di Blockbuster si presenta un imprenditore lungimirante di nome Reed Hastings, che ha appena fondato un servizio di streaming online che ha intenzione di vendere al prezzo da capogiro di 50 milioni di dollari. Il CEO di Blockbuster John Antioco lo liquida con poche parole, ritenendo lo streaming online “un settore senza futuro”.

Quel servizio di streaming online era Netflix: grazie alla memorabile miopia di Antioco, Blockbuster si schiantò contro quell’iceberg e colò a picco.

Come è andata a finire? Ovviamente, potendo scegliere in un enorme catalogo di film e serie direttamente dal divano di casa propria, nessun utente ebbe più voglia di recarsi in un negozio fisico. Blockbuster chiuse uno dopo l’altro tutti i suoi store e la grande insegna gialla e blu finì nel dimenticatoio.

Tutti tranne uno: esiste ancora uno ed un solo negozio Blockbuster, a Bend, nell’Oregon. Una città talmente piccola e poco connessa ad internet da giustificare l’esistenza dell’unica videoteca rimasta al mondo, diventata nel corso degli anni una sorta di meta di pellegrinaggio da parte dei cinefili nostalgici come me.

Al prossimo marketing flash!

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Ciriciao gente!

Enza