Per aprire un ecommerce ci vuole la partita IVA?

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Si può aprire un ecommerce senza la partita IVA?
(SPOILER)
A dispetto di quello che dicono molti… no! Per fare commercio in Italia non si può prescindere dalla partita IVA e da una serie di altri adempimenti. Scopri quali sono (e rivolgiti al tuo commercialista per farti aiutare prima di iniziare il tuo business online).

Era una giornata tranquilla e stavo placidamente illudendomi di coccolare il gatto. In realtà il gatto non era poi tanto d’accordo e mi stava affondando i denti nella mano e scarnificando il palmo con le unghie, ma questa è un’altra storia.
Dicevo, era una giornata tranquilla e mi godevo la pace (armata) familiare, quando mi sorprende una mail di un certo guru del digital marketing di cui non faccio nome:

Apri il tuo ecommerce senza partita IVA!!!!!1!1!!!

Anche tu da adesso puoi aprire il tuo megasupersito che Amazon levate proprio. Senza partita IVA, senza codice fiscale, senza manco saper leggere e scrivere!!! E bastano 2 clic, anzi uno, anzi, basta che premi tasti a caso sul cellulare e il tuo sito sarà on the line!!111!!!

Testimonianza reale e verificata di John Smith di Los Angeles, California:
“È tutto vero, me l’ha detto anche mio cugino! Grazie alla potenza dell’Internet adesso giro in Lamborghini!”

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Io:

Cioè… tralasciando il fatto che e i siti ecommerce li faccio per mestiere, quindi forse non sono la persona migliore a cui inviare questo tipo di comunicazioni, ma la domanda sorge spontanea:

Ma io che invece la partita IVA ce l’ho sarò mica scema? Che me la so’ aperta a fa’?

Senza neanche scomodare il mio commercialista, te lo dico io: per aprire un sito di ecommerce CI VUOLE LA PARTITA IVA. Se vendi qualcosa in Italia, sia esso generi alimentari, oggettistica, gadgets, fuffa sciroppata o feci d’artista, CI VUOLE LA PARTITA IVA.

Ma non solo. Sia che tu voglia vendere attraverso una piattaforma esterna su cui aprirai un account, sia che tu voglia creare il tuo sito da zero, sia che tu voglia rivolgerti ad un professionista per creare un sito ecommerce, ecco un elenco delle scartoffie che dovrai preparare prima di avviare un’attività di vendita online:

  1. La partita IVA (repetita iuvant): l’Agenzia delle Entrate ti assegnerà questo bel numerino identificativo univoco di 11 cifre a cui corrisponde un codice di attività che contrassegna la tipologia di commercio che fai.
  2. L’iscrizione al Registro delle Imprese: stavolta l’Ente coinvolto è la Camera di Commercio competente per la tua zona. Va fatta contestualmente alla richiesta della partita IVA.
  3. La dichiarazione di inizio attività: terzo Ente pubblico, il Comune in cui avrà sede la tua impresa. Sì, anche se hai un’attività online avrai sempre una sede fisica!
  4. L’iscrizione alla Gestione Commercianti INPS: e dulcis in fundo terminiamo la carrellata degli Enti pubblici con l’INPS, quello che un giorno ti erogherà la pensione. Un giorno, per ora pretenderà solo che paghi i contributi.
  5. L’ultima categoria di scartoffie riguarda quelle che dovrai produrre tu: perché ovviamente per ogni vendita dovrai emettere una fattura.

Questo elenco non ha pretesa di essere esaustivo, perché non sono una commercialista.

Per aprire un ecommerce ci vuole la partita IVA
Se vuoi saperne di più, puoi leggere questo articolo esaustivo di Flextax.it in cui ci sono tutte le informazioni necessarie per intraprendere il tuo percorso nell’apertura di una nuova attività:
Flextax.it: Quanto costa il commercialista per Partita Iva per e-commerce?

È assolutamente necessario che, prima di contattare un professionista per creare un sito, oppure prima di aprire un account su un sito per realizzare la tua pagina di vendita online, tu prenoti un appuntamento da un commercialista competente e preparato per almeno 3 motivi:

  • Sapere se ci sono adempimenti specifici oltre a quelli che ho elencato qui sopra, oppure se la tua posizione fiscale attuale ti richiederà di compiere delle ulteriori azioni prima di procedere
  • Conoscere quale sia la forma giuridica migliore per l’impresa che stai per aprire, se sia meglio una ditta individuale o una società
  • Approfittare di ottime occasioni come finanziamenti pubblici, oppure prestiti di enti privati

Insomma, aprire un ecommerce è sicuramente un’occasione ghiotta da cogliere subito, ma meglio procedere con tutti gli step richiesti dalla legge per aprire un business online con le carte in regola.

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Che tu abbia già preparato tutte le scartoffie o no, se vuoi aprire il tuo ecommerce contattami: ti offro una prima consulenza gratuita di 20 minuti, in cui potrai illustrarmi il tuo progetto. Stabiliremo un piano d’azione e ti illustrerò i primi step che potremo intraprendere nel frattempo che il tuo commercialista prepara tutto 😉
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Un consiglio per terminare questo excursus: non ti fidare delle mail degli pseudo-“guru”, difficilmente cliccando su pulsanti stroboscopici finirai a guidare una Lamborghini…

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