Il tuo sito è bloccato in decima pagina? Potrebbe essere una questione di user experience… Il posizionamento su Google dipende in larga parte dalla qualità dei contenuti e dalla funzionalità del tuo sito: scopri come migliorare questi fattori per scalare le posizioni sui motori di ricerca.
Cosa hai fatto di recente per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca e la SEO del tuo sito?
Cercare il tuo nome su Google non conta. Neanche iscriverti al gruppo Facebook SEO – Signorine Esperte in Oscenità conta. Fare una pagina piena di parole chiave in ordine alfabetico senza contenuti come ti ha suggerito tuo cugino non solo non conta, ma è addirittura controproducente.

Leggere i numerosi articoli di questo blog in cui parlo delle migliori tecniche SEO e i tutorial che ho creato invece potrebbe essere un’ottima strategia per iniziare 🙂
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Fammi snocciolare alcune statistiche elaborate da SiteImprove (così sembro anche più colta e scientifica):
- Google processa 167 miliardi di ricerche ogni mese
- l’89% dei consumatori chiede a Google prima di effettuare un acquisto
- l’88% degli utenti dichiara di non voler ritornare su un sito che ha offerto una pessima esperienza di navigazione
- il 75% invece ha ammesso di giudicare la credibilità di un’azienda dal suo sito web
A questo punto scommetto che anche tuo cugino che sta compilando la tua pagina piena di parole chiave senza senso si è reso conto della gravità della situazione. Ebbene sì: posizionarsi bene su Google è cruciale per la tua azienda, per le tue conversioni e per i tuoi guadagni.
Ma cosa rende alcune pagine web tanto amate da Google? Quali sono i suoi parametri mentre decide se sei in prima pagina o in ventesima? Il Signor G. (quello di Menlo Park, non quello di Milano) predilige i siti che offrono una migliore user experience, quelli che sono utili e facilmente consultabili per l’utente. Ormai da molti anni il cruccio di Google è aggiornare e riaggiornare il suo algoritmo in modo da fargli scovare e premiare i siti che abbiano delle precise caratteristiche. Ma come deve essere il sito ideale per far innamorare Google? Deve essere:
- Utile: deve soddisfare i bisogni del cliente, quindi fornire le informazioni che cercava
- Usabile: deve essere facile ed intuitivo da navigare
- Funzionale: deve essere correttamente visibile
- Affidabile: deve fornire informazioni corrette e veritiere
E come fa Google a comprendere se un sito è utile, usabile, funzionale e affidabile? Avrà degli stagisti che tutti i giorni fanno gli straordinari per visitare tutti tutti tutti i siti del web intero?
No. Cioè, gli stagisti sfruttati magari ce li avrà pure, ma la scansione del tuo sito sarà sicuramente più automatizzata. Google visita tutti i siti del web con gli spider, cioè processi di un software: questo software analizza alcune caratteristiche tecniche e “si arrabbia” quando individua alcuni campanelli d’allarme nel tuo sito:
- Non si vede bene sui dispositivi mobile
- È stato hackerato oppure contiene contenuti truffaldini
- Contiene dei popup noiosi che coprono il testo
- È lento
- Non ha un certificato SSL (la URL non è preceduta da https://)
- Cerca di fare il furbacchione, ad esempio usando parole chiave non attinenti il contenuto, oppure riempie le pagine di parole chiave senza un reale contenuto come fa tuo cugino
Questi campanelli d’allarme si tradurranno in un pessimo posizionamento del tuo sito… e in un minor numero di conversioni.
Ma cosa puoi fare in concreto per attirare gli spider nella tua tela e far sì che diano un bel 10+ al tuo sito?
Ecco una checklist da stampare e cominciare a seguire subito subito (oppure chiedere al tuo sviluppatore web):
Migliora la velocità di caricamento del tuo sito
Secondo Google la velocità di caricamento di ogni pagina non dovrebbe mai superare i 3 secondi. Per sapere quali sono le performance del tuo sito e ottenere dei consigli utilissimi per l’ottimizzazione della velocità, puoi testare le pagine del tuo sito attraverso lo strumento PageSpeed Insight.
Fai attenzione alle immagini e alle pubblicità
Ogni elemento presente nella tua pagina deve aggiungere valore al contenuto e mai distrarre l’utente… men che mai scocciarlo! Quindi bando ai popup rompiscatole!
Ottimizza il sito per il mobile
Assicurati che il tuo sito sia ugualmente visibile e navigabile sia da desktop che da smartphone: prima di pubblicare il sito apri tutte le sue pagine con il tuo smartphone (e magari anche qualcuno di un’altra marca prestato da qualche amico) e controlla che i testi siano leggibili, che i link siano cliccabili e che non ci siano elementi fuori schermo. Anche in questo caso Google (dopo averci complicato la vita) ci viene incontro offrendoci uno strumento per testare se il sito è Mobile-Friendly che ci dà anche dei consigli per renderlo tale.
Aggiorna i contenuti
Una parte essenziale della user experience è il contenuto, e abbiamo già rilevato come è importante offrire contenuti veritieri, chiari e utili: per questo, se uno dei tuoi contenuti è obsoleto, aggiornalo.
Controlla che il tuo sito sia sempre sicuro
Gli hacker non dormono mai e qualcuno potrebbe arrivare al tuo sito, bucarlo e inserire contenuti truffaldini, virus, pagine di phishing e ogni genere di schifezza. Va da sé che, se non lo tieni sotto controllo, uno dei tuoi utenti potrebbe incappare in uno di questi pericoli… e la causa saresti tu! Chiedi al tuo sviluppatore di eseguire periodicamente dei controlli di sicurezza e, se hai un sito in WordPress, leggi questo articolo.
Guarda a quello che fanno i tuoi competitor
Puoi anche avere un contenuto eccellente e un’ottima user experience, ma se i tuoi competitor offrono contenuti ed esperienza utente migliori dei tuoi sei comunque spacciato… Analizza i “big” del tuo settore e magari prendi esempio da loro per migliorare ancora.
Segui delle fonti affidabili per essere sempre informato sulle novità
Segui blog e giornali che parlano di SEO e motori di ricerca, ti consiglio di non buttarti subito in quelli molto tecnici, ma selezionare qualcuno che sia più facile da comprendere per i non addetti ai lavori. Primo fra tutti il sito di Google per gli sviluppatori, ma anche il blog di SEMrush o quello di SEOZoom… oppure quello che stai leggendo ora 😉
