Se te la fossi persa, voglio regalarti la trascrizione del testo, perché siamo riuscite ad elaborare molte dritte interessanti per rendere efficaci i tuoi post sui social e sul web in generale. Trovi qui anche il video della diretta: c’è anche il link al profilo Instagram di @donnaon.international, se sei un’imprenditrice o una professionista non puoi proprio perdertelo.
L’argomento di oggi è come interfacciare Amember a WordPress. Sì, perché Amember e WordPress comunicano, anzi, tutti e due insieme possono rendere il tuo negozio online efficacissimo. Nello specifico, oggi parliamo di come far sì che Amember blocchi l’accesso a determinati contenuti di WordPress a chi non ha un abbonamento attivo e addirittura a chi non ha raggiunto un determinato giorno dell’abbonamento.
Sei pronto? Partiamo subito.
Era felicissima di intraprendere questo percorso e aveva curato con dedizione tutti i contenuti che mi aveva fornito, mi aveva affiancato con entusiasmo man mano che i lavori procedevano e aveva programmato il lancio nei minimi dettagli.
Poi ieri, come un fulmine a ciel sereno, mi è arrivata la sua email con un oggetto funereo: “Non riesco a scrivere niente”.
Come mai tanto entusiasmo si era spento nella sindrome del foglio bianco?
Perché aveva paura che i suoi articoli fossero troppo elementari, troppo poco raffinati, troppo inadatti al web. Eppure aveva tanti contenuti in mente!
Allora ho voluto darle qualche consiglio per scrivere bene per il web e per impaginare gli articoli in modo che attirino clic, condivisioni, e soprattutto conversioni.
Voglio condividere gli stessi consigli con te. Se hai difficoltà nella scrittura dei tuoi articoli di blog, se sei abituato a scrivere per la carta e stai per cimentarti con il web, se vuoi un copywriting che converta e appassioni, rispetta queste 6 regole per la scrittura sul web.
Ma questa notizia, come donna, mi brucia ancora di più: una ricerca di Equileap finanziata dalla Commissione Europea ha stilato una classifica delle società quotate nelle principali Borse Europee per parità tra uomini e donne, basandosi su 19 criteri (tra cui numero di donne impiegate, divario retributivo tra uomini e donne e politiche anti-molestie). Le aziende Italiane hanno una gender equality del 42%. Non male, penserete. Eh, no!
Le altre Nazioni Europee ci superano: la Germania raggiunge il 44%, la Spagna il 46%, la Svezia il 49% e i cugini francesi raggiungono un ragguardevole 52%.
Ma il dato più preoccupante è un’altro: le aziende italiane hanno sì integrato le donne nella propria forza lavoro, ma presentano delle preoccupanti barriere all’accesso ai ruoli dirigenziali: solo il 12% dei capi azienda sono donne e solo il 18% sono dirigenti.
Non esagero quando dico che si tratta di un dato preoccupante: rispecchia un’antica e pericolosa convinzione che vorrebbe le donne relegate a un ruolo di comprimarie nel business.
Ma cosa possiamo fare noi donne per rovesciare queste convinzioni?
Ho già scritto un articolo che parla della mia personale esperienza con il gender gap nel mio settore; credo che la cosa migliore che possiamo fare è mettere in gioco noi stesse e la nostra passione come professioniste, imprenditrici, specialiste, anche utilizzando il web e l’internet marketing per emergere e competere.
Hai mai pensato di abbracciare il cambiamento e presentare la tua professionalità su Internet? (altro…)
Ad ogni giorno di lockdown che passa senti che tutto quello che avevi costruito si sta consumando. Devi saperlo, si è aperta una fase in cui le persone saranno sfiduciate e sospettose: i tempi delle offertone, dei saldi e del negozio pieno sono finiti.
Per di più gli esperti hanno lanciato un’allerta: probabilmente dovremo subire ancora per anni le misure di distanziamento sociale e abituarci a periodi di quarantena “a singhiozzo” (fonte: Il Messaggero, 14 aprile 2020).
Ma allora come fare? Come mantenere aperta la tua attività in uno scenario così catastrofico?
E se potessi vendere senza neanche aprire la serranda? Se riuscissi a mantenere il tuo business non solo attivo ma anche competitivo sul mercato?
Non mi dire che non hai mai pensato a una soluzione di commercio elettronico?!
Bè, se ci avevi già fatto un pensierino questo potrebbe essere un buon momento per metterlo in pratica.
Il commercio elettronico in Italia sta subendo una vera e propria impennata. Te lo dico da “addetta ai lavori”: se fino a qualche anno fa gli italiani guardavano ai negozi online con un certo timore di venire truffati, oggi la maggior parte di essi ha scoperto la comodità e il piacere di fare shopping direttamente dal divano di casa. Secondo una ricerca ISTAT del dicembre 2019, le vendite online hanno avuto una crescita del 38%.
Hai bisogno di altri motivi per incominciare subito a vendere online? 😉
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